Nel 1971 sulle acque morbide del Lago di Monate assediato dalle Alpi, viene fondata La Canottieri Monate.
Negli anni, gli atleti canottieri dell’Associazione, hanno preso parte a diverse competizioni internazionali, ed hanno all’attivo diverse medaglie importanti e numerosi titoli italiani. Insomma, grandi risultati.
Tutti gli sport sono legati a un’estetica, a un modello di bellezza maschile e femminile. Fra tanti sport, il canottaggio è uno di quelli che rinvia più di altri a un modello di bellezza celebrato come ricerca di armonia fisica, sopratutto di equilibrio costante fra corpo e spirito.
Quell’equilibrio filosofico, che fa coincidere il Bello estetico del corpo col Buono morale dello spirito; un’ideale eroico di Bellezza completa, classica; regola di un’universo che crea sicurezza, nel quale tutto segue un ordine e rispetta proporzioni, e inoltre, che ha formato storicamente il nostro giudizio estetico.
Edmond e Jules de Goncourt scrissero che “…il bello è infatti ciò che sembra abominevole ad occhi ineducati”. Come dire: educarsi alla bellezza, passando dal corpo, da quell’armonia frutto dello sport.
Nei primi dell’Ottocento furono gli studenti universitari di Oxford e Cambridge a volere il canottaggio come un vero e proprio sport. E in Inghilterra cominciarono a sorgere i primi club: Eton, Westminster, Londra, Henley. Si gareggiava su barche a dieci, a otto, a sei vogatori.
Nacquero le due regate più famose al mondo: Oxford-Cambridge (1829) e Royal Henley Regatta (1839). La cornice paesaggistica in cui questo sport è calato, è quella dei fiumi, dei laghi, del mare.
Il linguaggio estetico legato all’abbigliamento degli atleti, sia quello tecnico - funzionale che di rappresentanza, è quello da Club inglese, ha un appeal nobile, aristocratico, da studenti di College, da Old english school, e ben presto, in tempi più moderni, la moda stessa, cederà a questa suggestione, evocandola e rendendola negli anni glamour, fashion, editoriale.
A tanti fotografi, sarti e registi affascina la bellezza scultorea degli atleti, ma anche il ruolo dell’uniforme sportiva, che rinvia da sempre all’appartenenza, allo status symbol ricercato, a uno spaccato sociale.
L’uniforme da club nasce con l’abito spezzato maschile, è bicolore, per questo più sportivo di quello intero, con la cravatta regimental e la camicia bianca, i morbidi e ampi pantaloni, gli accessori e le calzature eleganti e informali.
Questo codice vestimentario è fatto prima di tutto di eleganza, quasi una moda Metrosexual ante litteram quella da club e sport, che formulerà nella storia del costume per la prima volta un’estetica appunto Sportwear, informale ed elegante allo stesso tempo. Un’estetica che oggi definiamo heritage e che è evocata anche in tante collezioni moda contemporanee a iniziare da Ralph Lauren.
Per chi volesse saperne di più sull’Asscoziazione Canottieri del Lago di Monate il sito:
http://www.canottierimonate.it
Artwork Sibillacalimero